Plusdotazione a scuola
Riconoscere la giftedness per sviluppare i il potenziale dell'alunno plusdotato nella scuola
Anche detti Gifted, gli studenti plusdotati sono alunni che non solo presentano un quoziente intellettivo nettamente superiore alla media, ma anche una serie di caratteristiche che li rendono molto diversi dagli studenti che sono soltanto eccellenti o brillanti. Gli studenti plusdotati sono infatti estremamente curiosi, non si accontentano delle risposte che ottengono, hanno competenze più che avanzate in determinati ambiti, utilizzano l'intuito, la loigica, il pensiero creativo e laterale per giungere a conclusioni originali, capiscono in profondità le cose grazie alle capacità logiche che possiedono e imparano in maniera estremamente rapida tutto ciò che comprendono. In un bambino o ragazzo plusdotato, pertanto, il cervello ragiona - in un certo senso: funziona - in maniera differente rispetto alla media dei coetanei.
Potrà sembrare un paradosso, ma queste caratteristiche di eccezionalità non si accompagnano necessariamente a un alto rendimento scolastico. Spesso, anzi, è proprio il contrario, oppure può capitare che vi sia un rendimento particolarmente elevato solo in un ambito, che solitamente corrisponde con uno di fortissimo interesse e competenza da parte dell'allievo, mentre nel resto delle materie il rendimento sia scarso, o in assoluto o anche solo rispetto alle potenzialità del bambino/ragazzo.
Il motivo per cui, a scuola, i bambini plusdotati non riescono ad adeguare il proprio rendimento al proprio potenziale è che i percorsi scolastici non sono costruiti per fornire loro degli stimoli adeguati.
La lentezza con cui normalmente vengono svolte le lezioni, la ripetitività di alcune spiegazioni, ma anche alcune tematiche affrontate nei programmi didattici non sono consoni alle loro modalità di apprendimento, nonché al loro livello.
Noia, demotivazione e frustrazione possono perciò subentrare con facilità e trasformarsi anche in comportamento oppositivo o provocatorio, rendendo il percorso scolastico ostico e poco gratificante sia per l'insegnante che per l'allievo.
Ci sono poi anche gli aspetti comportamentali da tenere in considerazione: molto spesso, gli alunni dotati di giftedness sono in difficoltà quando si tratta di interagire con i propri coetanei, con cui non condividono gli stessi interessi e le stesse modalità di apprendimento. Possono perciò trovarli meno interessanti degli adulti, con cui invece riescono a ragionare e discutere mettendosi quasi sul loro stesso piano. Ciò li porta ad avere grosse difficoltà nel rapporto con i pari, sia nella relazione uno a uno che nel gruppo, come può essere ad esempio il gruppo classe.
Lo scarso rendimento scolastico e/o le difficoltà relazionali vissute dai bambini e ragazzi plusdotati possono portare a sviluppare una bassa autostima, underachievement e sensazione di inadeguatezza, con il rischio che tutto questo sfoci in situazioni di disagio o in disturbi più profondi di natura psicologica.
La vita scolastica, per gli alunni plusdotati, non è quindi tutta rose e fiori.
Gli alunni plusdotati possono essere alunni BES: la nota del Ministero numero 562
Con la "Nota min. 562 del 3/4/2019 – Alunni BES", viene introdotto il concetto di alunni ad alto potenziale intellettivo nella documentazione ufficiale del Ministero dell'Istruzione.
La nota recita infatti che:
In base alle segnalazioni ricevute dalle scuole e alle comunicazioni scientifiche dei settori accademici di riferimento, emerge come fra la popolazione scolastica siano presenti bambini ad alto potenziale intellettivo, definiti Gifted children in ambito internazionale.
Il documento prosegue spiegando che è del tutto corretta la prassi di considerare tali alunni nell'ambito dei BES (Bisogni Educativi Speciali), personalizzando per loro gli insegnamenti e valorizzando gli stili di apprendimento individuali.
Sarà quindi il Consiglio di Classe a valutare - in presenza di elevato disagio manifestato dall'alunno o di criticità particolari - la possibilità di adottare un PDP, ovvero un Piano Didattico Personalizzato.
La nota del Ministero ha una grandissima importanza perché invita a riflettere sul tema e fornisce delle linee guida sulle soluzioni da adottare in classe in caso di presenza di alunni plusdotati. Invita inoltre i docenti a gestire la situazione secondo il "principio di responsabilità educativa", ricordando quindi agli insegnanti che ogni alunno ha le sue specificità e va accompagnato nel percorso accademico, persino quando alla base sembra esserci un apparente fattore competitivo (la plusdotazione), difficilmente percepito come una difficoltà dalla comunità educativa.
Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa. Anche in questo caso la strategia da assumere è rimessa alla decisione dei Consiglio di Classe o Team Docenti della primaria. Possono perciò essere i docenti che, dinanzi a una diagnosi di Plusdotazione e in presenza di eventuali situazioni di criticità o manifestazioni di disagio, possono adottare metodologie specifiche in un'ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l'eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione didattica formalizzato in un PDP.
Alunni plusdotati alla scuola primaria
Anche nella scuola primaria valgono le stesse direttive indicate dalla nota ministeriale che abbiamo appena analizzato. Ovviamente, al posto del Consiglio di classe, sarà il Team docenti a decidere per un'eventuale introduzione di un PDP per l'alunno, che quindi sarà a quel punto considerato un BES.
Strategie didattiche per alunni plusdotati a scuola
Al di là della burocrazia, che comunque resta un aspetto importante anche come tutela verso l'alunno, è molto importante che i docenti arrivino a comprendere nel profondo cosa sia la plusdotazione in generale, e nello specifico cosa caratterizzi l'alunno gifted con cui hanno a che fare.
Solamente predisponendo un intervento educativo adeguato, si può consentire all'alunno plusdotato di sviluppare tutto il suo potenziale e di conseguire una crescita e uno sviluppo armonico.
A partire dal riconoscimento dell'eccezionalità dell'alunno, l'approccio dei docenti deve focalizzarsi non sugli aspetti che denotano una difficoltà, ma sui punti di forza.
Per la piena realizzazione del potenziale del bambino, il focus non deve infatti essere sul "deficit" ma sulla diversità, non sulle lacune ma sulle eccezionalità, non sulle debolezze ma sui punti di forza.
Oltre a valorizzare e coltivare il potenziale, un altro obiettivo sfidante per la scuola nei riguardi degli alunni gifted è la capacità di adattare il percorso scolastico al loro livello cognitivo e di interessi.
Accade infatti non di rado che un percorso didattico poco impegnativo e poco "avanzato" porti a situazioni di sottorendimento scolastico, laddove la noia e la mancanza di stimoli cognitivi sufficientemente elevati generano una disaffezione verso lo studio e la scuola in generale.
I docenti possono inoltre sottovalutare il fatto che, per l'alunno plusdotato che frequenta la scuola, la motivazione non è legata tanto ai voti e alla performance, quanto al grado di interesse che le attività didattiche riescono a suscitare in lui. Le leve della buona riuscita del suo percorso scolastico non saranno necessariamente, perciò, la promozione o i voti alti, ma gli stimoli che la scuola riuscirà a dargli.
Uno degli obiettivi degli insegnanti che hanno in classe alunni dotati di giftedness è cercare di assecondare il "flow", ovvero un'esperienza d'apprendimento ottimale in cui lo studente risulta pienamente immerso, concentrato, partecipativo e coinvolto. Per riuscirci, è importante fornire agli allievi plusdotati stimoli in linea con il loro funzionamento intellettivo. Per farlo, esistono molte strategie, come ad esempio:
- coinvolgere gli allievi plusdotati con domande specifiche, richieste di esempi, inviti a fare ulteriori ragionamenti
- dare agli alunni gifted delle consegne aggiuntive che vanno ad arricchire l'argomento trattato
- rendere le lezioni il più possibile dinamiche, coinvolgenti e attive
Ma la didattica non è tutto. In classe, gli insegnanti potrebbero anche dare agli alunni plusdotati delle strategie comportamentali, di organizzazione e gestione. Per il loro temperamento spesso irrequieto e l'intelleto sempre curioso e affamato di stimoli, gli alunni plusdotati a scuola possono dimostrare scarse o nulle capacità organizzative e di time management.
L'obiettivo può perciò essere anche quello di aiutare questi bambini e ragazzi a imparare a scandire le proprie priorità, gestire il proprio tempo e le attività, stimolando l'acquisizione da parte loro di skill che saranno utili anche successivamente, nell'università o nel mondo del lavoro.
Come abbiamo visto, le sfide poste alla scuola dagli alunni plusdotati sono ampie e articolate. Importante è che la scuola si faccia carico della comprensione delle specificità di questi ragazzi, imparando a valorizzare i loro punti di forza e consentendo il pieno sviluppo del loro potenziale, che è davvero immenso e che sarebbe un peccato andasse sprecato.
Percorsi Evolutivi per gli alunni plusdotati
Per consentire l'inserimento degli alunni plusdotati in un percorso di studi adatto a soddisfare le loro esigenze didattiche e formative, è importante che vengano anzitutto riconosciuti grazie alla valutazione effettuata dal professionista.
La nostra Associazione Percorsi Evolutivi effettua nella sua sede a Roma dei percorsi di valutazione e diagnosi della plusdotazione. I test, le valutazioni e i colloqui possono essere effettuati fin dai 5 anni. Ma anche dopo la valutazione, la nostra Associazione può prendere in carico questi giovani gifted per consentire a loro, alle famiglie e ai loro insegnanti di acquisire tutti gli strumenti utili per un percorso di crescita armonioso.
Per maggiori informazioni sui nostri percorsi di valutazione e diagnosi della plusdotazione, nonché sui laboratori per bambini e ragazzi plusdotati, sportelli di orientamento e sostegno genitoriale, basta compilare il form di contatto in basso.
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